mercoledì 13 marzo 2024

3° CONVEGNO UAP-AEROSPACE - 17 marzo 2024 - POMEZIA

 Il 17 marzo 2024 la Lux-Co Edizioni della dottoressa Francesca Bittarello nota ricercatrice del fenomeno UAP e storica dell' Aeronautica organizza  un nuovo Evento di prestigio il 3° CONVEGNO UAP-AEROSPACE che è la nuova generazione dei Convegni sugli unidentified anomalous phenomena/Aerospace nella tecnologica Sala Congressi del Simon Hotel di Pomezia con tutti i Comfort per i partecipanti usata dal 2015 per i suoi Convegni. Dal 2024 è scoccata la nuova era dei Convegni scientifici legati al fenomeno UAP i convegni in Italia ad alto tasso di scientificità su un fenomeno molto discusso da anni.

I nuovi Convegni organizzati dalla Lux-Co Edizioni di Francesca Bittarello puntano a una visione più corretta e prettamente scientifica del fenomeno degli oggetti volanti non identificati ottimizzandoli già dal nome con un acronimo più consono e tecnicamente corretto UAP Unidentified Aerial/Anomalous Phenomena una nuova terminologia che si unisce all' AEROSPAZIO per Convegni di alta valenza scientifica dove i vari fenomeni sono analizzati da persone competenti e qualificate e nulla è lasciato al caso o alla fantasia ogni dissertazione scientifica del relatore è basata su criteri di studi dei singoli conferenzieri. I Conferenzieri sono tutti appartenenti al CSUW Centro Studi UAP World dove la dottoressa Francesca Bittarello ne è Presidente presto in rete il nuovo sito web con tutte le informazioni e cariche sociali www.centrostudiuapworld.com , tra i soci Onorari il Gen. Domenico Rossi Già Sottosegretario di Stato alla Difesa e l’ Arch. Paolo Monti il primo al Mondo ad aver inviato in orbita nello spazio una sua opera artistica all’interno di un Satellite creando cosi il primo museo orbitante intorno alla Terra nel Satellite EDUSAT 37788.

I ricercatori che partecipano ai Convegni sono ricercatori interni ed esterni del CENTRO STUDI UAP WORLD un innovativo centro studi con sede a Pomezia  sul fenomeno dove si accede per competenze acclarate e dove la dottoressa Francesca Bittarello ne è il Presidente. Il già sottosegretario di Stato alla Difesa e Arch. Paolo Monti - primo al mondo ad aver inviato un opera artistica in un satellite - Soci Onorari.

Una giornata entusiasmante da non perdere Segnatelo in Agenda... 

Vi aspettiamo in tantissimi come sempre!

INFO: www.convegnouapworld.com



Tra i Conferenzieri oltre la dottoressa Francesca Bittarello (autrice di 2 best-seller UFO GLI ARCHIVI INEDITI e UFO A ROMA) il Già Sottosegretario di Stato alla Difesa Gen. Domenico Rossi, il Vaticanista Riccardo Narducci con un prossimo libro in uscita con la LUX-CO EDIZIONI sui segreti del Vaticano inerenti al tema del Convegno, presente per la prima volta agli eventi della Bittarello anche l' Astrofisico Fabrizio Albani, a seguire il professore Mariotti con il libro appena pubblicato dalla LUX-CO EDIZIONI che sta puntando a divenire best seller "Gli aerei segreti del terzo reich" e il presidente dell' associazione missilistica europea Stefano Innocenti,  il poliziotto cantautore Antonio Riggi con l'ipotesi Frequenze e progetti militari il giornalista Vincenzo Pinelli e gli Architetti coniugi Paolo Monti e Laura Rossi  dove Paolo Monti è il primo al mondo ad aver lanciato al''interno di un satellite una sua opera artistica. Si inizia alle 10 e alle 13-14 l'immancabile pausa pranzo con il panino alieno il must gastronomico  dei Convegni al Simon Hotel organizzati dalla Bittarello dal 2015. Per info: https://www.convegnouapworld.com/


Dott.ssa Francesca Bittarello

cell./whatsapp:  +39 329.4218323
francescabittarello@luxcoedizioni.com
francescabittarello@ufologyworld.com
francescabittarello@aviationyes.com
www.luxcoedizioni.com
www.ufologyyes.com 
www.aviationyes.com
www.convegnouapworld.com

mercoledì 28 febbraio 2024

“CRUDELTÀ” DI CARLO H. DE’ MEDICI (1927): QUANDO SALTA FUORI L’INASPETTATO!

tratto da: https://www.cacciatoredilibri.com/crudelta-di-carlo-h-de-medici-1927-quando-salta-fuori-linaspettato/

Di Simone Berni


Nelle collezioni sconfinate di B. B. di Roma e di A. D. I. di Milano è saltato fuori un titolo del conturbante Carlo Hakim De’ Medici, che pare davvero sconosciuto ad ogni biblioteca. Si tratta di Crudeltà (Milano, La Sfinge, 1927). All’inizio sembrava la stessa raccolta di racconti I topi del cimitero, a cui un altro editore aveva per vezzo o calcolo cambiato titolo. Un esame più accurato ha invece rivelato che si tratta di una serie più completa, con quattro racconti inediti e con delle versioni aggiornate e fortemente modificate della raccolta precedente. Una vera e propria scoperta, quindi.

Chi sia Carlo Hakim De’ Medici è materia per pochi. Di lui si ricordano altri romanzi e racconti ascrivibili oggi al genere fantastico, tra cui Nirvana d’amore (Trieste, Bottega d’Arte, 1925) e I topi del cimitero (Trieste, Bottega d’Arte, 1924); quest’ultima è una straordinaria raccolta di racconti.

L’autore fu probabilmente friulano. Si ricordano infatti scritti come Leggende friulane (Trieste, Bottega d’Arte, 1924; stampata ad Udine). Secondo la ricostruzione biografica di Guido Andrea Pautasso nella postfazione al volume, dal titolo Il mistero iniziatico di Gomòria, si evince che Carlo Hakin De’ Medici sarebbe nato a Parigi nel 1887, interessandosi precocemente all’esoterismo iniziatico e sviluppando poi una letteratura erotica-esoterica, sia pur marginale, che comunque seguì il gusto raffinato dei tempi.

 Il parere del cacciatore di libro

Al momento sono state schedate tre copie di Crudeltà, tutte in possesso di collezionisti privati a Roma e Milano. Due di esse presentano la brossura originale ed una è stata ricopertinata in cartonato rigido, sul quale sono state incollate la copertina e la quarta, come si usava circa cento anni fa ed anche più recentemente.

mercoledì 21 febbraio 2024

Uno Scongiuro contro il cattivo tempo di Manduria

in collaborazione con l'autore Michele Leone

tratto da: https://micheleleone.it/scongiuro-contro-il-cattivo-tempo/


Manduria: una tradizione popolare contro il cattivo tempo

 

Lo scongiuro contro il cattivo tempo che ti riporto è preso da: Giuseppe Gigli, Sperstizioni, pregiudizi e tradizioni in Terra d’Otranto, Tipografia Barbera, Firenze 1893.

Nelle tradizioni popolari da Otranto alla Romania e dall’Islanda alla Sicilia, sono presenti innumerevoli scongiuri contro il cattivo tempo e diverse figure che possono scatenare o placare le tempeste. Questo Scongiuro contro il cattivo tempo di Manduria è solo un primo assaggio sul mondo dei Tempestari e tagliatori di tempeste. 

Ecco lo Scongiuro contro il cattivo tempo di Manduria:

«Gli scongiuri contro il cattivo tempo sono parecchi e in diversi modi praticati. 

Taluni, cedendo al sentimento religioso che fa parer ira di Dio quello che è fenomeno n a turale, all’appressarsi del temporale biascicano avemmarie e paternostri, o bruciano certo legno che si dispensa dai sagrestani delle parrocchie. 

Bellissimo mi pare il seguente uso, che è praticato dai contadini del Tarantino: all’appressarsi delle nubi nere, pronube di grandine o di tempesta, le donne espongono in mezzo alla strada un bambino o una bambina di non più di sette anni, e gli fanno gettare in aria, a destra, a manca e di fronte, tre piccoli pezzi di pane, ripetendo con voce alta e supplicante alcune parole a mo’ di versi, che nel dialetto di Manduria dicono così:


Oziti, San Giovanni, e no durmiri, 


ca sta vesciu tre nnuuli viniri, 


una d’acqua, una di jentu, una di malitiempu. 


Dò lu purtamu stu malitiempu? 


Sotta a na crotta scura, 


dò no canta jaddu,


dò no luci luna,


cu no fazza mali a me, e a nudda criatura. 


(Traduzione: Levati, o San Giovanni, e non dormire perchè sto vedendo venire tre nuvole- una d’acqua, una di vento, una di temporale.— Dove lo portiamo questo cattivo tempo —In una grotta oscura – dove non canta un gallo – dove non entra la luce della luna – perché non faccia male né a me, né ad al cuna altra persona». 

sabato 17 febbraio 2024

Medium: realtà o finzione?

Di Cavaliere Vermiglio

Non siamo in grado di rispondere alla domanda del titolo, ma cercheremo di raccontare una nostra esperienza. Non nascondiamo, nonostante le testimonianze raccolte di comunicazione con i morti tramite sogni e raccontate sul sito, un certo scetticismo quando ci troviamo di fronte ad una persona che dichiara di essere in comunicazione con esseri superiori e che se ne va in giro a predicare. Il dubbio ci assale e non potendo contare su una frequentazione o su una conoscenza approfondita ci rimane. Quanti lo fanno per sbarcare il lunario o per soddisfare il proprio ego? La nostra sfiducia non è tanto nel non credere possibile una forma di comunicazione di altro tipo, ma in una certa sfiducia nelle persone di cui spesso è difficile leggerne le reali intenzioni.

Qualche settimana sono stato trascinato in un seminario sulle esperienze di premorte. Tutto sommato una giornata positiva passata in modo diverso.

Già all'ingresso c'era una "offerta obbligatoria" e va bene, però torna sempre un po' di diffidenza. La relatrice racconta la sua esperienza e come la sua vita sia cambiata dopo l'esperienza di pre morte. A metà pomeriggio, la relatrice ha incominciato ad agitarsi, a battere i piedi e a un certo punto dichiara: "Stanno arrivando". A quel punto inizia un discorso con un tono di voce grave, anche di un certo interesse bisogna ammetterlo. Durante questo discorso, piuttosto lungo, ha incespicato nel parlare un paio di volte. La domanda che ci poniamo è se un'entità che controlla un corpo umano avrebbe incespicato a parlare? Si potrebbe pensare che in quei due momenti il contatto abbia avuto un momento di debolezza e può essere. Il discorso era piuttosto lungo e per recitarlo sarebbe servita una buona memoria; questione che sarebbe meglio porla a qualche esperto oratore o attore che potrebbe spiegare quanto sia possibile recitare un lungo discorso a memoria. Detto ciò, con tutta la buona fede che si possa avere rimane il dubbio se tutto il discorso fosse una recita ben orchestrata o un'esperienza di possessione vera. Sono quei casi in cui bisognerebbe conoscere la persona molto bene per capirne la sincerità. Vi faccio un esempio. Un amico appassionato di volo in uno dei suoi voli con piccoli aerei è stato sorpassato da un bolide inseguito da due caccia dell'aereonautica italiana. La persona la conosco, non va in giro a raccontare la sua esperienza e che anzi cerca di non raccontarla in giro e pertanto non ho difficoltà a credergli. Ma di una persona che afferma di aver avuto esperienza fantastiche e va in giro a chiedere offerte tendo a diffidare.

Alla fine rimane il dubbio: realtà o finzione?  

domenica 11 febbraio 2024

Preistoria del Vampiro, nato nel 1732 e mai morto

tratto da "Il Giornale" del 26 Ottobre 2023

I vampiri fanno parte della nostra cultura da quando Bram Stoker diede vita al suo conte Dracula

Alex Pietrogiacomi

I vampiri fanno parte della nostra cultura da quando Bram Stoker diede vita al suo conte Dracula, essere ultraterreno che racchiudeva in sé la terribile bellezza dell'uomo che si ritrova senza vita, senza amore, senza fede e senza speranza di sentire qualcosa che non sia il buio che ingoia tutto.

Francesco Paolo de Ceglia con il suo Vampyr. Storia naturale della resurrezione (Einaudi, pagg. XVI-416, euro 34) realizza un capolavoro di indagine, attenta, accurata, stilisticamente perfetta per la sua godibilità, sui non morti che tornano per carpire le energie dei viventi. L'analisi opta per una personalissima versione di un genere letterario, antico e moderno al tempo stesso, capace di intrecciare narrazione e spiegazione: una storia naturale, che ripercorra, a una a una, le principali figure dell'immaginario notturno dell'Europa centrorientale.

Ma dove ha inizio tutto? Quali sono stati i punti cardine della scoperta dei vampiri per l'Europa civilizzata e dove è nato il termine vampiro? Tutto comincia con dei cadaveri riesumati nel dicembre del 1732 a Medvedja, oggi nella Serbia meridionale, ma al tempo da poco annessa all'Impero Austriaco. Queste esumazioni erano state volute da un medico militare per indagare «su un'allarmante sequela di morti sospette, affastellatesi negli ultimi tempi in quel villaggio remoto», e ne uscirono colpevoli due donne, Miliza e Stanno, abitanti di quella zona ma provenienti dai territori ancora sotto il dominio turco. La colpa? Essere sospettate di essere vampire, dopo che vennero dissepolte e dissezionate. Il chirurgo Flückinger constatò che il corpo di Stanno era «pressoché intatto e non corrotto», e cosa si poteva volere di più come prova?

Ma non finisce così, perché da qui si ricerca «il paziente zero», l'iniziatore del contagio, arrivando a un uomo di nome Arnold Paole, morto cinque anni prima, che sostenne di essere stato tormentato da un altro vampiro: anche lui, come le due donne, era stato trovato «intatto e incorrotto», lui che aveva anche attaccato bestie che avrebbero, logicamente, nel corso di quel buco temporale, contagiare altre persone. Da questi atroci fatti, figli dell'ignoranza medica e del folklore, e da due medici che indagarono e riportarono gli accadimenti, ripetendo allo sfinimento «Vampyr», nacque il termine e il mito.


giovedì 8 febbraio 2024

Tra gli X-Files d’America, cosa c'è dietro ai complotti

tratto da "Il Giornale" del 19 Settembre 2021

Non solo Qanon, 11 settembre e morte di JFK. In America prolificano le teorie del complotto e toccano non solo la politica ma tutti i settori della società. Così le cospirazioni più famose e grottesce spiegano perché agli americani piacciono tanto

di Alberto Bellotto

Per anni la sua identità è stata avvolta dal mistero. E per molto tempo era stato semplicemente “umbrella man”, l’uomo con l’ombrello aperto nel centro di Dealey Plaza quando il 22 novembre 1963 venne assassinato il presidente americano John Fitzgerald Kennedy. Poi dopo circa tre lustri quella figura si presentò davanti alla United States House Select Committee on Assassinations (HSCA), l'organo del Congresso che indagava sull’omicidio di JFK dopo la commissione Warren e raccontò la sua storia.

Louie Steven Witt si era presentato nel cuore di Dallas per protestare goliardicamente non tanto col presidente, ma con suo padre Joseph P. Kennedy che ai tempi dell’ascesa di Hitler era tra i sostenitori del premier britannico Chamberlain considerato troppo tenero con il nazismo. Una una protesta grottesca, spiegò ai deputati nel 1978, quasi una burla che però alimentò diversi complotti dopo la morte del presidente.

Non è un caso quindi che anche lui compaia in una puntata della serie tv X-Files, quella che insieme ad altre produzioni come Watchmen o Umbrella Academy hanno alimentato il mito delle cospirazioni in terra americana. Agli occhi di un europeo il Nuovo Mondo appare come una incessante fucina di complotti, misteri e intrighi. I fatti degli ultimi due anni raccolgono alcuni degli esempi più eclatanti del clima che si respira in America.

Pensiamo solo ai fatti del 6 gennaio a Capitol Hill quando una folla di persone ha assaltato il Campidoglio dopo un comizio di Donald Trump. Tra coloro che hanno preso parte al sacco del Congresso molti erano ferventi “credenti” della teoria cospirativa di Qanon. Un movimento convinto che dietro ai democratici ci sia una setta di pedofili che solo The Donald sarebbe in grado di fermare. Nel mezzo una pandemia globale ha fatto fiorire molte teorie intorno alla diffusione del patogeno e ai mezzi per curarlo.

Due secoli di complotti

Un contesto che ha spunto diversi analisti a sottolineare come un mix tra polarizzazione, social media e camere d’eco stia spingendo sempre più americani nell’alveo dei complotti, da quelli più pericolosi e “politici” fino a quelli più bizzarri e innocui. Eppure a ben vendere la ricerca di una cospirazione dietro ai fatti del mondo è molto più vecchia di Qanon, dell'11 settembre o anche solo la caccia alle spie comuniste del senatore McCarthy negli anni ’50.

La storia americana è infatti anche una storia di complotti. Secondo lo storico Richard Hofstadter tutta la politica (e di riflesso la società) americana è percorsa da una sorta di stile paranoico, nato addirittura nel 18esimo secolo con il repubblicanesimo. Già prima che le colonie diventassero uno stato indipendente serpeggiavano paranoie contro lo strapotere inglese. Dopo la rivoluzione la neonata società americana abbondava di complotti e vedeva cospirazioni ovunque. Il partito federalista era convinta che i Jeffersoniani (la formazione da cui poi sarebbero nati repubblicani e democratici) volessero una rivoluzione come quella francese, mentre per gli ultra conservatori di Timothy Dwight i Jeffersoniani stavano complottando con una setta bavarese per rovesciare la cristianità.

Le morti misteriose

Niente di nuovo verrebbe ora da dire pensando ad esempio al Russiagate. Ma è fuori dalla politica che i complotti trovano un terreno ancora più fertile. È il caso alle morti eccellenti come quella del presidente Kennedy. Ancora oggi l’unico colpevole riconosciuto rimane Lee Harvey Oswald, me per oltre il 60% degli americani c’è sicuramente qualcun altro coinvolto. Non è un caso, ad esempio se nel 1991 il film JFK - Un caso ancora aperto diretto da Oliver Stone abbia sollevato un polverone riaprendo ancora una volta il dossier Kennedy.

Ma quella di JFK non è l’unica morte eccellente. Anche altre hanno fatto presa nella cultura popolare contaminata dal complottiamo. È il caso dell'omicidio del reverendo Martin Luther King. L’unico colpevole riconosciuto rimane James Earl Ray ma secondo molti non avrebbe agito da solo e negli anni la responsabilità è stata attribuita via via a Fbi e Ku Klux Klan. Il dipartimento di Giustizia ha persino riconosciuto che forse c’era una cospirazione più ampia ma mai una prova è stata prodotta.

Anche la morte del gangster John Dillinger, il nemico pubblico numero uno negli anni ’30, è stata più volte al centro di supposizioni. Il corpo del bandito impersonato tra gli altri da Johnny Depp nel film Nemico pubblico viene considerato la prova di un complotto più ampio. Troppo diverso da quello di Dillinger, altezza e occhi diversi attesterebbero che il cadavere era di un altro. Non a caso negli anni si sono moltiplicate segnalazioni in tutto il paese e una vita molto più lunga. Persino la scomparsa di Jimmy Hoffa, storico leader sindacale impersonato da Al Pacino nel film di Martin Scorsese The Irishman, è avvolta dalle teorie, c’è chi dice sia stato ucciso e sepolto sotto il Giants Stadium, in New Jersey e chi sostiene sia finito in Illinois, ma nessuna di queste piste ha mai avuto un riscontro.

Il complotti governativi

Un altro terreno fertile per cospirazioni e complotti ha ovviamente a che fare con il governo, come insegna anche la serie creata da Chris Carter o più di recente Stranger Things. E qui i misteri abbondano. In Alaska, ad esempio, una struttura che si occupa di studiare le aurore boreali viene ritenuta da un piccolo gruppo di complottisti come uno centro sofisticato per sviluppare strumenti e tecniche di manipolazione mentale, anche in virtù delle oltre 180 antenne piazzate in tutta l'area. Non solo. Più di qualcuno sostiene, senza prove che fu proprio questa struttura a provocare il disastro della navetta spaziale Columbia nel 2003.

Più di recente nel 2011 un gruppo di attivisti ha chiesto di fare luce sul devastante tornado che ha colpito la cittadina di Joplin, in Missouri. Secondo alcuni alla base del twister che costò la vita a oltre 160 persone ci sarebbe una nuova e potente arma dell’esercito americano, l’HAARP che in realtà non sarebbe altro che un programma di studio dell’atmosfera.

La storia forse più bizzarra e affascinate ha a che fare con il Stanley R. Mickelsen Safeguard Complex, una struttura costruita in Nord Dakota negli anni ’70 all’interno del programma anti-missile dell’esercito americano. La sua forma a piramide che richiama quella presente nelle banconote da un dollaro, non ha però convinto tutti gli americani. Secondo qualcuno si tratta infatti di una struttura in mano gli illuminati massoni. Niente di vero probabilmente, ma c’è un fatto che continua ad alimentare il mito anche dopo 40 anni. Il complesso ebbe infatti vita breve, un giorno. Restò infatti aperto e in funzione dal 1 al 2 ottobre 1975 quando il Congresso bloccò tutto e chiuse il programma.

Un Paese “invaso” dagli Ufo

Ma la vera struttura su cui si reggono gli X-Files d’America è la famosa Area 51, il complesso militare di Nellis nel deserto del Nevata. Il frammento d’America forse più famoso del mondo. Assente da mappe e siti del governo, l’Area 51 è diventato il buco nero di ogni complotto. In quel fazzoletto di deserto succederebbe quasi di tutto. Come insegna anche il blockbuster di Michael Bay, Independence Day al suoi interno ci sarebbero esperimenti sia si corpi degli alieni che sulle loro navi. Corpi e navicelle magari recuperati a Roswell nel Nuovo Messico, altro sito centrale nelle cospirazioni americane e pure nella produzione televisiva come la miniserie Taken prodotta da Steven Spielberg.

Ma gli Ufo sono di casa anche in altri Stati. È il caso di un grosso “avvistamento” nel 1977 dalle parti di Flora, in Mississippi e soprattutto delle 3 mila segnalazioni di Ufo nella contea di Wayne Pike, in Virginia, nell’inverno del 1988 quando centinaia di persone segnalavano luci nel cielo e strani fenomeni mai provati.

L’eredità indiana

Tra gli X-Files più suggestivi ci sono forse quelli legati al passato pre coloniale, quello di cui si sa pochissimo. Pensiamo solo all’abusato cliché della casa costruita sopra un antico cimitero indiano messo in scena in film e serie tv. È il caso Brunswick Springs, in Vermont e delle sue sorgenti. Verso la fine del ‘700 i nativi della tribù degli Abenaki ipotizzarono che l’acqua delle sorgenti avesse potere curativo. Per questo motivo, vuole la leggenda, quando qualche decennio dopo un soldato della guerra franco indiana tentò di imbottigliare l’acqua le sorgenti vennero maledette. Da allora quattro hotel sono stati costruiti nella zona vicina alle sorgenti e tutti sono finiti pai distrutti da una serie di incendi. Elementi sufficienti per i teorici del complotto per credere alla maledizione indiana.

A Salem, nel New Hampshire, invece, è stato rinvenuto un sito archeologico che nessuno è stato ancora in grado di datare. La struttura in pietra è composta da camere, pareti e canali di scolo. Secondo alcuni sarebbe stato costruito dai nativi americani o primissimi coloni ma secondo altri risalirebbe addirittura ai passaggi dei vichinghi ben prima del viaggio di Cristoforo Colombo nel 1492. Un mistero che al momento non ha ancora avuto soluzione.

Le domande senza risposta

Ci sono poi complotti talmente creativi quasi impossibile da smontare. È il caso della capitale americana dei complotti, la città di Denver, o meglio il suo aeroporto. Grande due volte l’isola di Manhattan lo scalo è un raccoglitore di complotti. Il primo riguarda la sua costruzione costata oltre 2 miliardi di dollari che sarebbe giustificata, dicono alcuni, dal fatto che sotto le piste di decollo e atterraggio ci sarebbe uno dei centri massonici degli illuminati.

Secondo altri dietro all’aeroporto ci sarebbero addirittura gruppo neonazisti. Le passerelle sarebbero disposte come una svastica, ma soprattutto l’ente finanziatore, la “New World Airport Commission” non esisterebbe e i capitali arriverebbero da non meglio precisati gruppi legati al Terzo reich.

Persino le ghost town hanno sollevato sospetti e strani complotti. È il caso di Ong's Hat in New Jersey. Abitata fin dall’inizio della colonizzazione inglese si è via via spopolata fino al totale abbandono. I riflettori si sono riaccesi negli anni ’80 quando nella zona uscì un opuscolo che sosteneva come nel paese si fossero stabiliti due scienziati dell’Università di Priceton per compiere studi sui viaggi interdimensionali. Lì, sostengono i complottisti, i due avrebbero creato uno strumento chiamato “L’uovo” capace di trasportare un gruppo di persone in universi alternativi. Sebbene nel tempo più di qualcuno abbia dichiarato di far parte del gruppo di viaggiatori non sono mai state trovate prove a sostegno.

Perché credere ai complotti

Se è vero che nessuno e immune alla seduzione del complotto, Europa e Italia comprese, gli Usa si confermano la patria degli X-files. È difficile spiegare perché lì fioriscano così tanti esempi di cospirazioni e teorie bizzarre. Secondo Peter Ditto, professore di psicologia scientifica dell’Università della California tutto è legato all’evoluzione. “L’essere umano - ha spiegato a Voice of America - è spinto a dividersi in gruppi di persone che tendono a pensarla allo stesso modo. Siamo molto tribali, Attaccati alle persone che sono come noi”.

“L'esperimento americano - ha aggiunto - è essenzialmente un tentativo di lavorare contro tutte quelle forze evolutive e spingere le persone a cooperare”, uno scenario complesso quindi. Nel tempo l’America è diventata un grande contenitore di gruppi diventando sempre più eterogenea. Così moltiplicandosi i gruppi si è anche moltiplicata l’attitudine a sviluppare cerchie ristrette nelle quali si crea una verità prestabilita che sfocia nella ricerca di risposte semplici come complotti o cospirazioni, a volte innocue e grottesche, in altri casi preoccupanti e sempre più mainstream.

martedì 6 febbraio 2024

La grande epopea dei Vichinghi dalla Groenlandia alla Sicilia

tratto da "Il Giornale" del 17 marzo 2023

Qual è stata la vera storia dei Vichinghi? Alberto Massaiu ne parla nel saggio "Vichinghi - Storia degli uomini del Nord" edito da Diarkos

Alberto Massaiu

Le gesta dei vichinghi affascinano per la loro portata mitica e geografica e negli ultimi anni hanno avuto una grande popolarità anche a livello di cultura pop. Ma qual è la vera storia dei guerrieri nordici che nel Medioevo spopolarono in Europa? Lo storico Alberto Massaiu ne parla nel saggio "Vichinghi - Storia degli uomini del Nord" edito da Diarkos di cui oggi presentiamo un estratto.

L’epoca vichinga ricopre un vasto periodo, che comunemente spazia dal 793, anno del saccheggio dell’abbazia di Lindisfarne, fino al 1066, anno della sconfitta delle forze norvegesi di Harald Hardråde a Stamford Bridge. In questo lungo lasso di tempo i normanni navigarono il Mar Baltico, il Mare del Nord, l’Atlantico e il Mar Mediterraneo, oltre che nei grandi fiumi dell’attuale Russia, e qui saccheggiarono, colonizzarono, commerciarono e condussero epici scontri che avrebbero plasmato la memoria e le tradizioni collettive di tanti popoli venuti a contatto con loro. I vichinghi giungeranno a conquistare e a popolare una parte della Scozia, dell’Inghilterra – creando il Danelaw – e buona parte dell’Irlanda.

Fondarono una colonia in Islanda, esplorarono la Groenlandia e stabilirono un insediamento in America settentrionale, ben cinque secoli prima di Cristoforo Colombo, presso l’Anse aux Meadows, sull’isola di Terranova. Saccheggiarono la Francia e la Spagna e in Normandia fondarono l’omonimo ducato dal quale un loro diretto discendente, Guglielmo il Bastardo, nel 1066 partirà per conquistare l’Inghilterra. Crearono un potente e ricco regno nel Meridione d’Italia, strappandolo ai duchi longobardi, ai romani d’oriente in Puglia e Calabria e agli arabi di Sicilia.

Stabilirono la loro potestà su una parte di quelle sconfinate terre nell’Europa dell’Est che proprio da una tribù norrena – i rus’ – avrebbero preso il nome, Russia, e nella quale fondarono le antiche città di Novgorod e di Kiev. Viaggiarono infine fino a Baghdad, Gerusalemme e Costantinopoli, in cui per almeno tre secoli militarono nella celebre Guardia Variaga – varangoi era il termine con cui i bizantini definivano gli scandinavi - dei basilei di Bisanzio, uno dei corpi militari scelti più longevo e celebri del Medioevo. Ma come fecero a compiere tutte queste gesta? E soprattutto, quando e perché iniziarono? La spiegazione data per buona per molto tempo fu di natura ambientale.

Alla fine dell’VIII secolo si verificò un irrigidimento del già non mite clima scandinavo che unito a un aumento della popolazione, costrinse queste genti a emigrare. Fortuna – per loro – volle che all’epoca l’Europa e il Mediterraneo si trovassero squassati dalle invasioni degli avari a Est e dei musulmani a Sud. La morte di Carlo Magno nell’814, inoltre, aveva aperto il campo alla stagione di frammentazione, anarchia e guerre civili che avrebbe portato alla disgregazione del suo grande impero. L’intero scacchiere che un tempo, con Roma, era stato forte, difeso e unito, ora mostrava immense opportunità per i popoli del Nord, che ne seppero approfittare al meglio.