domenica 12 gennaio 2014

I Magi, raccolta di testi - 2° parte

Un ampliamento con notevoli aggiunte del vangelo siriaco è il seguente vangelo armeno.

Vangelo dell’infanzia armeno

V.

10. Subito un angelo del Signore si recò nel paese Persiani, per avvertire i re magi che andassero ad adorare il neonato. E costoro, guidati da una stella per nove mesi, giunsero a destinazione nel momento in cui la vergine diveniva madre.

In quel tempo il regno dei Persiani dominava per la sua potenza e le sue conquiste su tutti i re che esistevano nei paesi d’oriente, e quelli che erano i re magi erano tre fratelli: il primo, Melkon, regnava sui Persiani, il secondo, Balthasar, regnava sugli Indiani, e il terzo, Gaspar, possedeva il paese degli Arabi.

Essendosi uniti insieme per ordine di Dio, arrivarono nel momento in cui la vergine diveniva madre. Essi avevano affrettato il passo e si trovarono là al tempo preciso della nascita di Gesù.



XI.

1. Giuseppe e Maria rimasero con il bambino in quella grotta, nascostamente e senza farsi vedere, perché nessuno ne sapesse niente.

Ma tre giorni dopo, il 23 Tebeth, cioè il 9 gennaio, ecco che i Magi d’Oriente, i quali erano partiti dal loro paese, arrivarono nella città di Gerusalemme, dopo nove mesi. Questi re dei Magi erano tre fratelli: il primo era Melkon , re dei Persiani, il secondo Gaspar, re degli Indiani, e il terzo Balthasar, re degli Arabi. I comandanti del loro corteggio, investiti della suprema autorità, erano dodici. I drappelli di cavalleria che li accompagnavano comprendevano dodicimila uomini: quattromila per ciascun regno. Tutti venivano, per ordine di Dio, dalla terra dei Magi, dalle regioni d’Oriente, loro patria. Infatti, allorché l’angelo del Signore ebbe annunciato alla vergine Maria la notizia che la rendeva madre, come abbiamo già riferito, nello stesso istante essi furono avvertiti dallo Spirito Santo di andare ad adorare il neonato. Essi pertanto, messisi d’accordo, si riunirono in uno stesso luogo, e la stella, precedendoli, li guidava, con i loro seguiti, fino alla città di Gerusalemme, dopo nove mesi di viaggio.

2. Essi si accamparono nei pressi della città e vi rimasero tre giorni, coi rispettivi principi dei loro regni. Benché fossero fratelli, figli di uno stesso re, marciavano al loro seguito eserciti di lingua molto differente.

Melkon, il primo re, aveva mirra, aloe, mussolina, porpora, pezze di lino, e i libri scritti e sigillati dalle mani di Dio.

Il secondo, il re degli Indi, Gaspar, aveva, come doni in onore del bambino, del nardo prezioso, della mirra, della cannella, del cinnamomo e dell’incenso e altri profumi.

Il terzo, il re degli Arabi, Balthasar, aveva oro, argento, pietre preziose, zaffiri di gran valore e perle fini.

3. Quando tutti furono giunti nella città di Gerusalemme, l’astro che li precedeva celò momentaneamente la sua luce. Essi perciò si fermarono e posero le tende. Le numerose truppe di cavalieri e i loro re si dicevano l’un l’altro: - E adesso che facciamo? In quale direzione dobbiamo camminare? Noi lo ignoriamo, perché una stella ci ha preceduti fino ad oggi, ma ecco che è scomparsa e ci ha lasciati nelle difficoltà.

I Magi si dissero l’un l’altro: - Andiamo ad informarci nei riguardi di questo bambino e a chiedere dove si trova esattamente, così dopo potremo proseguire il nostro viaggio.

Tutti dissero all’unanimità: "Si, avete ragione".

4-10 [Timori di re Erode, che consulta i suoi dignitari, li manda ad invitare i Magi e a costoro chiede informazioni.(Protovangelo XXI 1-2; Pseudo-Matteo XVI 1).]

11. Dissero i Magi : - La testimonianza che noi possediamo non viene né da uomo né da altro essere vivente. E’ un ordine divino, concernente una promessa che il Signore ha fatto in favore dei figli degli uomini, che noi abbiamo conservato fino ad oggi.

- E dov’è questo libro, che solo il vostro popolo possiede, ad esclusione di tutti gli altri? - domandò Erode.

I Magi risposero: - Nessun altro popolo lo conosce, né per sentito dire, né per conoscenza diretta. Solo il nostro popolo né possiede la testimonianza scritta. Quando Adamo dovette lasciare il Paradiso, e Caino ebbe ucciso Abele, il Signore Iddio diede ad Adamo, come figlio della consolazione, Seth, e con lui questo documento scritto, chiuso e sigillato dalle mani di Dio. Seth lo ricevette da suo padre e lo trasmise ai suoi figli, e i suoi figli ai loro figli, di generazione in generazione. E fino a Noè essi ricevettero l’ordine di custodirlo con somma cura. Noè lo diede al figlio Sem, e i figli di questo ai propri figli, i quali come lo ricevettero lo trasmisero ad Abramo, ed Abramo lo affidò al sommo sacerdote Melchisedec, e per questa via giunse al nostro popolo ai tempi di Ciro, re della Persia. I nostri antenati l’hanno deposto in una sala, con grande onore, e così è pervenuto fino a noi, che, avendo ricevuto questo scritto, abbiamo conosciuto in anticipo la nascita del nuovo monarca, figlio dei re d’Israele.

12. Allorché Erode ebbe inteso queste cose, la rabbia lo prese al cuore e disse: - Non vi lascerò partire di qui, finché non mi avrete mostrato tutto ciò che avete con voi! – E ordinò di arrestarli con la forza.

Ed ecco, all’improvviso, il palazzo, nel quale viveva una grande moltitudine di persone, fu scosso: dai quattro lati le colonne caddero abbattute e tutto l’edificio crollò. Una folla immensa che si trovava di fuori, fuggì di là; quelli che erano all’interno dell’edificio furono stesi morti in numero di sessantadue individui, grandi e piccini.

A tale vista, tutti coloro che erano venuti là si gettarono ai piedi di Erode e lo supplicarono, dicendo: - Lasciali proseguire tranquillamente il loro viaggio!

Anche suo figlio Archelao si gettò ai piedi del padre e lo supplicò.

13. [Erode lascia liberi i Magi, poi s’informa dagli scribi sul luogo di nascita di Gesù (Mt. II 3-5; Protovangelo XIX 2; Pseudo-Matteo XVI 1).]

14-21. [I Magi arrivano a Betlemme con suono di ombre e canti di gioia e chiedono informazioni proprio a Giuseppe, che è pieno di paura; avutele, entrano nella grotta e offrono i loro doni. Poi si raccontano le loro impressioni.]



22. Infine il re Melkon, preso il libro del Testamento, che egli aveva in eredità dai suoi antenati, come abbiamo già detto, lo portò in dono al bambino, dicendo: - Ecco lo scritto, in forma di lettera, che tu hai lasciato in custodia, dopo averlo chiuso e sigillato. Prendi, e leggi il documento autentico che tu stesso hai scritto.

Questo è il documento il cui testo era stato conservato in plico segreto e che i Magi non avevano mai osato aprire né dare a leggere a qualche sacerdote, né far conoscere al popolo, perché non erano degni di divenire i figli del regno, essendo destinati a rinnegare e a crocifiggere il Salvatore.

23. Or dunque, quando Adamo dovette lasciare il Paradiso e Caino ebbe ucciso Abele, siccome Adamo era afflitto per la morte del figlio più che per aver dovuto lasciare il Paradiso, il Signore Iddio fece nascere ad Adamo il figlio della consolazione, Seth. E come dapprima Adamo aveva voluto diventare un dio, Dio stabilì di diventare uomo, per l’abbondanza della sua misericordia e del suo amore verso il genere umano. Egli fece promessa al nostro primo padre che, tramite suo, avrebbe scritto e sigillato di propria mano una pergamena, a caratteri d’oro, con queste parole: - Nell’anno 6000, il sesto giorno della (settimana), io manderò il mio figlio unico, il Figlio dell’uomo, che ti ristabilirà di nuovo nella tua dignità primitiva. Allora tu, Adamo, unito a Dio nella tua carne resa immortale, potrai, come noi, discernere il bene dal male.

24,25. [I Magi adorano Gesù, poi avvertiti da un angelo ripartono per il loro paese, senza tornare da Erode (Protovangelo XXI 4)]

XII.

1-6. [Circoncisione e presentazione di Gesù al Tempio, dove il vecchio Simeone lo saluta profeticamente (Lc. II 21-32).]

XIII.

1. Essi attendevano a Betlemme l’inizio dell’anno nuovo, quando un empio individuo di quella città, di nome Begor, tentò di sobillare il re Erode, facendogli la seguente relazione: - I Magi che tu hai mandato a Betlemme e ai quali hai ordinato di tornare da te non sono ritornati, ma recatisi là hanno trovato un bambino neonato, che essi hanno chiamato figlio di re, e gli hanno regalato ogni sorta di cose e di doni che avevano con sé, poi sono tornati ai loro paesi per un’altra via.

2-5 [Ira di Erode, che ordina la strage degli innocenti.]

Varianti

XI.

M1 (miscellanea armena, sull’arrivo dei Magi), anteriore al 1700.

M2 (miscellanea armena, come sopra), data ignota.

M3 (miscellanea armena, adorazione dei Magi), del 1538.

M1, M2, M3 danno i nomi dei 12 comandanti: Barhuridai, Dadmusai (Dadmisai), Bardimsai, Sahabanai (Sahipanai), Khorinai, Dedmisai, Disbugai (Dispahai), Khamarai, Sawursai (Sarurai, Samurari), Aksirai (Ispanai), Sahurai, Samiram.


L’ultimo passo è di un vangelo che racconta la Passione del Cristo. È molto breve. Si tratta di una semplice citazione della storia dei Magi.

Vangelo di Nicodemo

3. Alzatosi dal suo seggio, egli [Pilato] voleva andarsene. Ma i Giudei gridarono, dicendo: - Noi riconosciamo come imperatore Cesare, e non Gesù; ma invero i Magi gli hanno portato dall’oriente doni come a un re. Ed Erode, udito dai magi che era nato un re, voleva ucciderlo, ma venutone a conoscenza, suo padre Giuseppe prese lui e sua madre e fuggirono in Egitto, e quando Erode lo seppe sterminò i bambini degli Ebrei che erano nati a Betlemme.


Solo Matteo parla dei magi e della fuga in Egitto. L’altro vangelo dell’infanzia, quello di Luca, non parla né dei magi, né di Erode né tantomeno della stage degli innocenti, né della fuga in Egitto. Però parla del battesimo e circoncisione di Gesù e lo portarono a Gerusalemme per offrirlo al Signore come era usanza per i primogeniti.

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