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domenica 25 gennaio 2015

La Fotografia Spiritica

In collaborazione con Hesperya

tratto da http://www.hesperya.net/il-ghost-hunting/la-fotografia-spiritica/

di Stefano Urso

La fotografia spiritica ebbe il suo maggior eploit fra la fine del ‘800 e la prima metà del ‘900.
William H. Mumler scoprì nel 1860 la doppia esposizione e la sovrapposizione delle lastre. Questo gli permise di lucrare a discapito delle famiglie in lutto per la perdita di un loro caro. Iniziò a spacciarsi per medium fotografando persone e aggiungendo poi nelle stesse immagini, quelle dei defunti. La truffa di Mumler fu scoperta per un suo stesso errore: inserì foto di residenti ancora in vita spacciandoli per spiriti.

Ma non fu l’unico truffaldino a sfruttare la così detta fotografia spiritica: William Hope, ex falegname scoprì lo stesso meccanismo e nel 1905 scattò la prima fotografia che raffigurava l’anima di un defunto.
Fondò la Crewe Circle, un gruppo spiritualista e continuò la carriera di esperto fotografo di spiriti per almeno 17 anni, quando nel 1922 fu smascherato dalla Society for Psysical Research e da Harry Price, un pioniere del ghost hunting.

Price aveva impresso il logo della Imperiaò Dry Co. Ltd. sulle lastre date a Hope per un test, a sua insaputa ovviamente. Hope scambiò le lastre e mostrò le foto spiritiche. Però mancava il logo, segno inequivocabile che si trattava di una frode.

Oggi esiste photoshop o basta un’immagine ingannevole per gridare al fantasma quando invece è solo un fenomeno ottico di pareidolia. Ma è davvero tutto falso?

 Harry Price e un presunto spirito fotografato da William Hope (1922)
Harry Price e un presunto spirito fotografato da William Hope (1922)

 I coniugi Gibson e lo "spirito" del loro deceduto figlio (1919) scattata da William Hope
I coniugi Gibson e lo "spirito" del loro deceduto figlio (1919) scattata da William Hope