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giovedì 14 febbraio 2019

Il ritorno dei cavalieri templari

tratto da "Il Giornale" del 26/09/2018

Prima crociati, poi scomunicati dal Papa e oggi ispiratori di saghe come Indiana Jones. Dopo anni di silenzio sono tornati alla carica. E raccontano la loro battaglia

di Stefano Filippi

L'ultima crociata è stata combattuta 750 anni fa, loro sono stati sciolti quarant'anni dopo dal Papa sotto il peso di accuse infamanti. I sette secoli successivi, più che ricordarne il valore, ne hanno fatto un misto di esoterismo, ambizioni araldiche, voglia di riconquista, ricchezze nascoste, contiguità con la massoneria.


Essere monaci e andare in guerra non sono più un tutt'uno e la Terrasanta è presidiata da tutt'altre milizie. Eppure, oggi i templari cercano di riemergere dal fiume carsico della storia, i cavalieri del tempio di Gerusalemme tolgono dagli armadi croci e mantelli e provano a rilanciare gli ideali che non vogliono consegnare al passato.

Templare è un marchio privo di copyright. La Chiesa, che li ha creati con San Bonaventura e cancellati con papa Clemente V, non li ha riabilitati. Chiunque può utilizzare la griffe, celebrare investiture, fondare priorati sfruttando le leggende sulla sopravvivenza segreta dell'ordine: le diffuse la massoneria inglese che fece propri i gradi templari, a partire da quello di gran maestro. A cavallo della Rivoluzione francese prese corpo una corrente di «neotemplari» affine alle obbedienze massoniche che si ramificò in numerose sigle, tutte originate da microscissioni spesso difficili da ricostruire e in concorrenza tra loro. Ognuna rivendica un pedigree adeguato e contribuisce ad alimentare misteri e curiosità sui templari, che fanno la fortuna di libri come il Codice da Vinci e saghe cinematografiche come quelle di Indiana Jones.

In Italia sono presenti addentellati di organizzazioni internazionali come l'Osmtj (Ordre souverain et militaire du temple de Jérusalem, Ordine sovrano e militare del tempio di Gerusalemme) e l'Osmth (Ordo supremus militaris templi Hierosolymitani) per promuovere ricerche storiche e attività filantropiche. Sigle molto simili, organizzate in precettorie o priorati: la seconda, in particolare, vanta diffusione in cinquanta Stati e un riconoscimento dell'Onu come Ong. Ma è bastato rimescolare le lettere e a Roma anni fa è spuntato lo Smtho (Supremus militaris templi Hierosolymitani ordo) di filiazione brasiliana il cui leader italiano, Rocco Zingaro, sosteneva di possedere il Graal.

SIGLE IN LOTTA

A Trieste invece un gruppo di templari fuorusciti dall'Osmtj fa capo a Walter Grandis, giornalista, saggista e presidente di una bocciofila. A Napoli cerca accreditamento la Confraternita internazionale di volontariato dell'ordine dei cavalieri templari cristiani Jacques de Molay, guidata dal gran priore Massimo Maria Civale che si presenta anche come vicario di una Confederazione internazionale templare dedicata a San Bernardo di Chiaravalle. Un'altra confraternita intestata a De Molay, l'ultimo «magister» morto sul rogo nel 1314, è stata costituita dalla Chiesa ortodossa italiana autocefala, fondata da Alessandro Meluzzi: il cappellano è il vescovo Filippo Ortenzi, ex Fronte della gioventù, ex Ugl, ex assessore nel Viterbese. Per loro il cavaliere arso è addirittura santo.

È un groviglio di sigle e cariche, di esche per creduloni e tentativi di accaparrarsi brandelli di storia, di massoni mascherati e cacciatori di onorificenze. Nella mappa delle religioni in Italia gli studiosi Massimo Introvigne e Pierluigi Zoccatelli hanno censito anche il Supernus ordo equester templi, l'Ordine militare e religioso dei cavalieri di Cristo, l'Ordo equestris templi Arcadia, i Cavalieri templari di nostra Signora di Nazaret, l'Ordine dei cavalieri templari guardiani di pace, l'Ordine del tempio solare, l'Ordine rinnovato del tempio che però non va confuso con l'Ordine del tempio rinnovato alle cui attività partecipò da giovane l'esoterista René Guénon. Ogni realtà raccoglie poche decine di adepti, quasi come piccole sette.

TRA MALTA E SANTO SEPOLCRO

Il Vaticano riconosce due soli ordini cavallereschi, Malta e Santo Sepolcro. Il revival templare non è incoraggiato dalla gerarchia, nonostante che nel 2001 la paleografa Barbara Frale abbia scoperto nell'Archivio segreto vaticano la Pergamena di Chinon, documento datato 1308 in cui il pontefice riabilitava (senza clamore) gli ultimi templari. Nel 2005 il cardinale Camillo Ruini, allora vicario del Papa per Roma, vietò alle chiese diocesane di ospitare cerimonie di sedicenti templari che facevano infornate di cavalieri tra le sacre mura. Ma 17 anni prima, nel 1988, un altro vescovo, Mario Ismaele Castellano, aveva riconosciuto a Siena l'Ordine dei poveri cavalieri di Cristo guidati dal «magnus magister» Marcello Alberto Cristofani della Magione, 79 anni, Duca della Milizia del tempio e Conte palatino. E nel 1989 la Penitenzieria apostolica, autorizzata da papa Giovanni Paolo II, concesse una serie di indulgenze.

«La nostra è l'unica associazione templare con sigillo ecclesiastico», spiega Cristofani. L'origine fu casuale ma il futuro gran maestro, allora capo scout, vi scorge la mano della Provvidenza. «Comprai il castello della Magione a Poggibonsi perché volevo accogliere e formare adulti che uscivano dai gruppi scout, da me fondati, per una militanza cattolica permanente», racconta. Cristofani scoprì nella Magione vestigia templari e fondò un organismo riconosciuto dalla Regione Toscana, la Milizia del tempio, ispirato agli ideali e all'organizzazione cavalleresca cui intestò il patrimonio. Dopo nove anni di prova, arrivò il «placet» diocesano del vescovo di Siena previa dichiarazione di non accampare discendenze medievali. «Non mancarono perplessità in Segreteria di Stato - ammette Cristofani -. Una diocesi può non accettarci ma non si può dire che non abbiamo approvazione».

I seguaci della Milizia in Italia sono una quindicina, nel mondo un centinaio. Hanno l'obbligo di recitare il breviario e dare voti privati di obbedienza, distacco dai beni terreni, castità e professione pubblica della fede. «Siamo legati alla messa in latino del 1962. Anni fa venne a celebrarla anche il cardinale Oddi. Altri porporati ci hanno fatto visita: Stickler, Innocenti, Scola e Gagnon, che si fermò una quindicina di giorni. Indossiamo mantello e insegne soltanto in occasioni liturgiche». Il rito del 1962 non piace molto a papa Bergoglio. «Ci definiscono tradizionalisti ma non siamo polemici - replica Cristofani - il Papa è il Papa, che si chiami Benedetto o Francesco. La nostra battaglia è culturale, di apostolato e testimonianza, e di aiuto alle scuole cattoliche di Terrasanta».

CUSTODI DELLE CHIESE

Un'altra associazione dichiaratamente fedele al Papa sta prendendo rapidamente piede: sono i Templari cattolici d'Italia guidati dal magister Mauro Giorgio Ferretti. Sono duemila con oltre 120 sedi, tra di loro si chiamano «fratelli», non hanno riconoscimento ufficiale, ma moltissime diocesi aprono loro le porte, a cominciare da quella di Verona, che ha concesso la sede nazionale nel chiostro romanico di San Fermo Maggiore, e quella di Napoli, dove il cardinale Crescenzio Sepe li ha autorizzati a operare in tutta la Campania. Ferretti, a differenza di Cristofani, si appella al neotemplarismo di inizio Settecento: «Il ramo fedele alla Chiesa si era quasi estinto - racconta -. In Italia rimase un solo maestro, fra' Ruggero, che 35 anni fa m'incaricò di ricostituire l'antico Ordine. Mi cambiò la vita. Oggi già una quarantina di vescovi ci hanno scritto e abbiamo oltre ottanta preti che ci seguono».

Perché riesumare una tradizione cavalleresca discussa, lontana nel tempo e forse anche fuori da questo tempo? «I valori della cavalleria sono più che mai necessari - risponde Ferretti -: onestà, lealtà, senso dell'onore, testimonianza di un cattolicesimo non ipocrita. I musulmani presi singolarmente sono brave persone, ma la religione predica l'uso della scimitarra e dobbiamo difenderci. Per 200 anni i templari sono stati la spada del Papa, monaci poveri al suo servizio; oggi c'è bisogno di gente normale, laica, sposata, che dedica tempo a servire la causa della Chiesa, l'unico baluardo sopravvissuto nell'Occidente». Il compito principale che i Templari cattolici si sono dati è quello di tenere aperte le chiese o riconsacrare al culto quelle abbandonate o profanate da culti esoterici e satanici: «Dopo la strage di Parigi abbiamo tenute aperte 120 chiese, vigilando volontariamente per 24 ore, da soli - dice Ferretti -. Con la nostra presenza silenziosa abbiamo creato scompiglio».

mercoledì 26 aprile 2017

Templar order. Il cammino dei templari. La via verso la saggezza.

Dalla prefazione del libro:

Ringraziando dell’attenzione per aver iniziato a leggere questo libro, segnalo che il ricavato delle vendite verrà devoluto attraverso l’associazione Monegasca “Ordre des Templiers de Jerusalem” di cui sono Presidente e Socio Fondatore, in aiuto all’attività della Amade-Monaco, per aiutare i bambini. Per seguirne le attività è possibile consultare la pagina www.facebook.com/ordredutemplemonaco oppure il nostro web-site: www.cavalieri-templari.com; è possibile anche consultare il video di presentazione della ONG sulla web tv: http://www.canaleeuropa.tv/fr/primo-piano/templari-a-monaco.html
Il Priorato di Monaco ha inoltre lanciato l’iniziativa: «Templari al lavoro per la vita».
PRESENTAZIONE dell’azione umanitaria:
L’associazione “Ordre des Templiers de Jerusalem”, Gran Priorato del Principato di monaco, autorizzato dal Governo, iscritto all’Ecosoc delle nazioni unite n° 646768, è un Ordine ecumenico, avente tra i suoi scopi la creazione di un’azione coordinata in favore della fratellanza tra gli uomini ed i popoli.
Il Gran Priorato ha istituito un programma di collaborazione/cooperazione per il restauro di edifici rurali dismessi con congiunta attività agricola.
Questi interventi saranno atti all’accoglienza ed alla vita in comunità agricole, a sostegno delle persone indigenti o bisognose. Con questo programma si creeranno numerosi posti di lavoro per i giovani formatori, si riqualificheranno strutture dismesse creando social co-housing e verranno create delle cooperative sociali di produzione agricola con prodotti a chilometro zero.
Dei corsi scolastici, inoltre, sensibilizzeranno ad una alimentazione intelligente.

Tutti le persone e gli enti interessati sono invitati alla coesione.
I templari, come allora, adesso. Che dire di più.

giovedì 13 ottobre 2016

"SEGRETI, NEMICI, GENIALITA' DEI TEMPLARI"

CSA Petrarca Onlus in collaborazione con Viriditas Energia verde vitale. - Fondazione per Leggere - Comune di Morimondo

invita alla Conferenza

"SEGRETI, NEMICI, GENIALITA' DEI TEMPLARI"
"Cavaliere è l'uomo in cammino per un fine superiore. Non è importnate la meta, ma il cammino"

SABATO 15 OTTOBRE 2016
ORE 15:30

Abbazia di Morimondo - Via Fratelli Attilio
Sala conferenza Pro Loco

Sarà un tema poliedrico tra storia e mito.
INTERVENGONO:

- Lucia Zemiti "Segreti e bugie della cappella di Rosslyn"
Studiosa di storia medievale, in particolare dell’ordine monastico Cistercense e di quello Templare, nella sua relazione parlerà della cappella di Rosslyn, diventata nel tempo un'icona Templare. Tra i tanti miti e dubbi, due certezze alimentano il fascino di questa splendida collegiata scozzese.

- Roberto Gariboldi "I nemici dell'Ordine del Tempio: Filippo il Bello e Clemente V"
Archivista, saggista storico e vice presidente del CSA Petrarca Onlus, nel suo intervento descriverà il complotto ordito dai maggiori responsabili della distruzione dell'Ordine templare, re Filippo il Bello e papa Clemente V e le conseguenze negli equilibri tra Cristianesimo e Islam.

- Massimo de Rigo "Lo scrigno della sapienza templare"
Studioso di esegesi storica del territorio e presidente del CSA Petrarca Onlus, nella relazione analizzerà alcuni aspetti dell'Ordine del Tempio non militari, ma legati alla conoscenza appresa nei due secoli in Terrasanta: dall'imponenza delle cattedrali gotiche alla tutela delle reliquie più preziose della Cristianità, alle innovazioni tecnologiche con riflessi anche sul territorio milanese.


INFORMAZIONI:
CSA Petrarca Onlus Massimo de Rigo cell.339 4448574 mail.derigomassimo@gmail.com
Viriditas Energia verde vitale. Lucia Zémiti cell.328 9272193 mail.pirula8@yahoo.com

sabato 20 giugno 2015

MISTERI ANTICHI E MODERNI. INDAGINE SULLE SOCIETÁ SEGRETE

Ogni società segreta è una pallida famiglia di vendicatori. Quegli uomini sono stretti da infrangibile giuramento; i loro riti si direbbero il programma dello sterminio; ma la loro amicizia è tenera e soave. Guardateli in viso; scuri e smorti: ma parlate loro della patria, della libertà, della verità, e il loro volto si rasserena,ride d’una luce ineffabile.

Giovanni De Castro

Società segrete, sette, consorterie: cosa evocano in voi? Riuscite ad immaginare qualcosa che vada al di là dell’effetto facile, da film di serie B, a scavalcare la facile sfumatura horror? Se ci riuscite, o se volete riuscirci, se non volete insomma essere turisti che pensano solo a un selfie da brivido, se desiderate invece essere viaggiatori, persone che da un’esperienza desiderano un cambiamento, o perlomeno un arricchimento, questo libro è il treno che dovete prendere. I suoi scompartimenti si chiamano Cavalieri Templari, Carboneria, Beati Paoli, Scamiciati. Qualcuno di questi nomi forse vi dirà qualcosa, altri magari no. L’importante è sedersi, con la curiosità di chi vuole conoscere senza pregiudizi, lasciandovi trasportare dalla prosa di Michele Leone, che prima di voi ha affrontato questo viaggio e così bene lo sa raccontare.

Basterebbe già l’introduzione, che apre la porta nascosta in ogni parola italiana per arrivare all’antenato greco o latino. Una società segreta (da secretum, quindi da secernere, mettere da parte, separare) è un insieme di persone legate da un’idea o esperienza comune che agiscono separatamente dalla società civile comunemente intesa ed accettano nuovi membri solo ed esclusivamente attraverso riti o cerimonie di iniziazione o promesse solenni e giuramenti. A partire da questa definizione, volutamente generica, ma soprattutto priva di giudizio di valore (perché solo senza giudizio si dà la vera conoscenza), l’autore ricostruisce la storia di molte società segrete attraverso fonti storiche documentate, senza dedicarsi a quelle sette o società dedite a culti neo religiosi, satanici o di complotto, riscoprendone il significato originale.  Giovanni De Castro afferma infatti che “uno dei più ovvi sentimenti, ispiratori delle società segrete, è quello della vendetta, ma della buona e provvida vendetta, aliena dai rancori personali, assente ove si discute un interesse volgare, che vuol punire le istituzioni e non gli individui, colpire le idee e non gli uomini”.

Ora che vi siete messi comodi, vi basti sapere che la prima fermata si chiama Pitagora, e l’ultima, Carboneria. Se avrete gli occhi bene aperti, ma soprattutto la mente, potrete trovare in queste pagine moltissimi spunti di riflessione, che vi porterà a camminare in un corridoio pieno di porte socchiuse verso Storia, Tradizione e Iniziazione. Chissà quali e quanti altri viaggi avrete voglia di fare, dopo aver sfogliato l’ultima pagina.

Michele Leone
MISTERI ANTICHI E MODERNI. INDAGINE SULLE SOCIETÁ SEGRETE
Yume Edizioni 2015
Pagine 192
Euro 15,00





Notizie sull'autore
 
Michele Leone è un personaggio poliedrico che si autodefinisce curioso, ma allo stesso tempo ignorante, studioso scientifico, ma contemporaneamente ametodico. E neppure si proclama scrittore, ma un artigiano del pensiero, di un pensiero occulto e misterioso, capace di passare con destrezza da una forma all’altra, senza vincolarsi a nessuna, lasciandosi guidare dal sotterraneo fil rouge dell’esoterismo.
Laureato in Lettere e Filosofia presso l’università degli studi di Bari, Leone inizia il suo percorso con la poesia, suo primo grande e intramontabile amore:

Dervisci
ballo oscuri versetti
in vite altre
vissute altrove
da te
ch’aspetti
l’ultimo tramonto
con tre monete
davanti al mare

Poi si avvicina alla narrativa per curiosità di sperimentare e sperimentarsi: la sua giovane penna dà vita ai deliri, forme brevi, flussi di coscienza e di emozioni che spalancano finestre sull’ignoto, su quanto è  nascosto e che nel buio aspetta un traghettatore.
Dalla fine degli anni ’90, Leone ha indirizzato le sue ricerche prevalentemente verso la tradizione ermetica e la massoneria, diventandone un esperto conoscitore e divulgatore, grazie anche alla sua capacità di trasmettere passione e interesse. Chi è affascinato dall’ignoto, e desidera avvicinarsi, conoscere, troverà nelle parole di Michele Leone una guida capace di descriverne in modo affascinante ed invitante complessità e bellezza. Ne sono testimonianza alcuni dei suoi testi, come Il linguaggio simbolico dell’esoterismo e  Le Magie del simbolo. Dall’Anhk al tatuaggio per Mondi Velati Editore.
Recentemente ha iniziato ad affrontare tematiche legate all’alchimia spirituale, percorso che partendo dalla alchimia classica e passando da Jung permette di approfondire la conoscenza di se stessi e della propria interiorità.
La passione di Michele Leone non si ferma alle sole sue parole. La sua passione per la conoscenza lo ha portato a diventare responsabile della collana I Ritrovati per Mondi Velati Editore, vice direttore di redazione di Delta, Rassegna di Cultura Massonica, e da poco direttore della collana Misteri Antichi e Moderni di Yume Edizioni. Collabora, inoltre,  con le testate periodiche IlCervoBianco e Ouroboros.

mercoledì 21 agosto 2013

Il settimo templare, un thriller massonico

tratto da L'opinione del 9 agosto 2013 (http://www.opinione.it/cultura/2013/08/09/bagatin_cultura-09-08.aspx)

di Luca Bagatin

Questa volta è la Newton Compton Editori a pubblicare in italiano il nuovo gustosissimo romanzo di Eric Giacometti e Jacques Ravenne, due fra i migliori autori di thriller a sfondo massonico ed esoterico che esistano al mondo. “Il settimo templare” è infatti il quinto romanzo del duo francese pubblicato in Italia dopo “Il rituale dell'ombra”, “I Fratelli oscuri”, “La congiura Casanova” e “La setta del Kaos”. Il pubblico italiano si attendeva anche gli altri due libri di Giacometti e Ravenne, già pubblicati in Francia dalla Fleuve Noia (“Lux Tenebrae” e “Apocalypse”), ma probabilmente dovremo ancora attendere. La trilogia del commissario Antoine Marcas in Francia è diventata un vero culto, al punto che ne stanno anche realizzando un ottimo fumetto. Antoine Marcas, commissario di polizia francese del dipartimento Beni Culturali, è un massone dichiarato appartenente al Grande Oriente di Francia.
È lui l'avventuroso protagonista dei romanzi di Giacometti (noto per aver condotto diverse inchieste giornalistiche sulla Massoneria) e Ravenne (Maestro massone di Rito Francese) che, attraverso la sua cultura esoterica, riuscirà a risolvere intricati enigmi. Ne “Il settimo templare” Marcas si troverà a dover risolvere l'enigma relavito alla decapitazione del Fratello massone Jean Balmont, peraltro stranamente appartenente all'Ordine dei Gesuiti (da sempre in lotta contro la Massoneria) e fondatore della Loggia di derivazione templare Secreti Templum, composta da sette templari massoni legati alla Chiesa cattolica, i quali si dice custodiscano il segreto relativo alla vendetta dei Cavalieri Templari nei confronti di Re Filippo Il Bello e di Papa Clemente V, rei nel 1307, di aver fatto arrestare e condannare a morte i Cavalieri del Tempio per meri intrighi di potere e di ricchezza. Che cosa si cela dietro al motto della Loggia Secreti Templum, ovvero “Sette Templari, tre porte, un'unica Verità ? Come mai il Vaticano ha assoldato dei pericolosi terroristi dell'Est allo scopo di conoscere il segreto di tale Loggia? Dove si trova il mitico tesoro che i Templari fuggiti alla persecuzione si dice siano riusciti ad occultare? Come sempre i romanzi di Giacometti e Ravenne sono scritti su due livelli narrativi: uno storico e l'altro ambientato ai giorni nostri.
La terribile persecuzione ai danni dei Templari e la loro conseguente vendetta si mescolano agli avvenimenti odierni. Così come i rituali dei Templari che, secoli dopo, saranno mutuati dalle Logge massoniche, sono perfettamente descritti tanto quanto i rituali della moderna Massoneria. Il lettore, dunque, più che in un romanzo qualsiasi, sembra di vivere la Storia. Una Storia che si tramanda – nel secretum – anche ai giorni nostri. La spiritualità templare e massonica contrapposta alla religione cattolica, fondata piuttosto sul potere e sulla ricchezza, piuttosto che su solide basi gnostiche e spirituali. I romanzi di Giacometti e Ravenne si soffermano molto su che cos'è la Massoneria e sul suo ruolo storico e moderno. Per questo possono essere di assoluto interesse, sia per l'Iniziato che per il profano che di Massoneria ed esoterismo serio mastica poco o ne ha solo sentito lontanamente parlare. Oggi, in particolare nei Paesi mediterranei quali Francia e Italia, i massoni sono spesso e anche a ragione, ritenuti anticlericali. Ma anticamente poteva dirsi così? Si pensi che i massoni del XV secolo erano profondamente credenti in Cristo che si dice essere stato anch'egli un Libero Muratore.
Fu poi l'ortodossìa cattolica a renderli anticericali, in quanto questa si discostò profondamente dal messaggio cristiano di Libertà, Uguaglianza e Fratellanza che ancora oggi è alla base della moderna Massoneria. Ne “Il settimo templare” vedremo come nel 1314 i Cavalieri Templari – per sfuggire all'Inquisizione cattolica - divennero muratori operativi e portarono nelle Logge le conoscenze provenienti da Oriente. E scopriremo come mai nella Chiesa di Saint-Merri, costruita a Parigi nel XVI secolo, sia ben visibile una statua raffigurante il Bafometto dei Templari, ovvero una sorta di “demone androgino”, che, secondo molti occultisti, potrebbe simboleggiare il “Padre della Conoscenza”. Scopriremo anche il significato del grado massonico praticato nel Rito Scozzese Antico ed Accettato, ovvero il grado di Cavaliere Kadosh, simbolo della vendetta templare ai danni di Trono (potere statuale) ed altare (potere temporale), ovvero i due poteri che negarono da sempre le conoscenze gnostiche dell'Antichità portate avanti dai cosiddetti “eretici”, fossero questi Bogomili, Catari, Templari, Alchimisti o Liberi Muratori. Antonie Marcas in quest'avventura si avvarrà inoltre della collaborazione di Gabrielle, una Sorella massona della Gran Loggia Femminile di Francia ed anche tale particolare elemento non può che essere di sicuro interesse per il lettore che desidera addentrarsi nella conoscenze delle Obbedienze massoniche femminili che, benché ritenute minoritarie, sono invece, sia in Francia che nella nostra Italia, molto attive.